Ordine Secolare Carmelitano Teresiano (OCDS)

Il Terz’Ordine del Carmelo Teresiano

I Carmelitani secolari, insieme con i frati e le monache, condividono con i religiosi dell’Ordine carmelitano teresiano lo stesso carisma, vivendolo ciascuno secondo il proprio stato di vita. Infatti “per loro vocazione è proprio dei laici cercare il regno di Dio trattando le cose temporali e orinandole secondo Dio” (Lumen Gentium). Il Carmelo è perciò una sola famiglia, con gli stessi beni spirituali e la stessa missione apostolica. Il fine, così ben evidenziato dal nostro Padre fondatore, S. Giovanni della Croce, è raggiungere l’intimità con il Signore, attraverso la preghiera contemplativa e l’apostolato.

Si tratta di una vera vocazione, di un dono, di una speciale chiamata di Gesù, a vivere nel secolo un carisma impegnativo. La nostra risposta è un cammino verso di Lui, attraverso “l’amicizia con Colui dal quale sappiamo di essere amati” (S. Teresa di Gesù). I nostri modelli sono innanzitutto la Vergine Maria (pensiamo al suo “Sì”, ai suoi silenzi, all’ascolto della Parola di Dio), S. Teresa di Gesù (nostra maestra di orazione), San Giovanni della Croce, S. Teresa di Gesù Bambino, S. Teresa Benedetta della Croce e tanti altri carmelitani e carmelitane che con la propria vita e i propri scritti ci hanno testimoniato il grande amore di Dio per noi e il desiderio di rispondere a quest’amore.

A cura dell’OCDS di Arco Mirelli
Monastero di S. Teresa di Gesù
via Arco Mirelli, 23
80122 Napoli

Che cosa vuole dire, oggi, appartenere all’Ordine Secolare?

Appartenere all’Ordine Secolare significa, anche oggi, accogliere un dono di Dio alla persona chiamata, all’Ordine Carmelitano e alla Chiesa. Detto in termini più concreti, significa scoprire nella propria vita una affinità con il carisma carmelitano, un desiderio di viverlo come attuazione del proprio Battesimo e quindi come impegno nella Chiesa e per la Chiesa.

Perché la scelta dell’Ordine Secolare Carmelitano Teresiano, quando ci sono associazioni e movimenti più moderni?

Dire perché si è scelto o si sceglie l’Ordine Secolare Carmelitano Teresiano invece di altre validissime possibilità, presenta le stesse difficoltà che una persona innamorata trova qualora le si chieda di motivare perché ami quella tal persona e non un’altra!

Il Signore, poi, ci ricorda “Non voi avete scelto me, ma io voi” e, come ai tempi della sua predicazione, si serve di persone, circostanze e situazioni svariate e difficilmente riducibili a tipologie preconfezionate.

Quando si pensa al perché della propria scelta, si trovano molti indizi, alcuni fondamentali e permanenti altri più superficiali e caduchi, ma si scopre che la ragione più profonda è “nascosta con Cristo in Dio”. Infatti mentre si apprezzano sia altre Associazioni di antica origine sia le nuove che lo Spirito va suscitando, ci si trova al proprio posto là dove Dio ci ha chiamato e la Chiesa ci ha posto.

Appartenere all’Ordine Secolare Carmelitano Teresiano vuol dire diventare mezzi frati o mezze monache?

Nulla di più falso! Il Magistero della Chiesa, cui spetta il compito di discernere, riconoscere e armonizzare le vocazioni, ha approvato una Regola che, mentre rende ufficiale l’esistenza di questo ramo laico del Carmelo Teresiano, ne ribadisce l’essenziale differenza dello stato di vita. Così, anche se qualcuno di noi avesse nostalgie di vita religiosa, non viene autorizzato a vedere nell’Ordine Secolare Carmelitano Teresiano una specie di stato di vita religiosa in incognito.

Per quanto riguarda il linguaggio, la Regola è molto attenta ed evita di usare termini che inducano confusione: si parla di Consiglio, di Presidente, di accostamento e formazione. Né si tratta solo di una questione di forma. Essa recita testualmente: “Per loro natura gli Ordini Secolari devono servire, non cambiare lo stato di vita dei loro membri”.

Ma, che senso ha per dei laici obbedire a una Regola?

Cominciamo con una battuta: anche i nuovi movimenti che privilegiano l’aspetto dinamico, spontaneo, carismatico del loro associarsi, avvertono l’utilità di alcune tracce di comportamento e stanno sperimentandole sotto varia nomenclatura.

Noi abbiamo mantenuto un nome così impegnativo (la Regola) sia per segnalare la serietà dell’impegno richiesto, sia per ricordare che riceviamo dalla Chiesa e dall’Ordine uno strumento volto a liberarci dalla dipendenza dei nostri e degli altrui sbalzi di umori e progetti e valorizzare sia i doni personali che le potenzialità del carisma carmelitano in una vita di Fraternità, posta quale segno di Chiesa.

Io non ho ancora ben capito qual è il vostro ideale e cosa fate…

L’ideale che anima la vita del carmelitano secolare è di tener compagnia a Dio, conversando amorosamente e amichevolmente con lui. Un’immagine che può aiutare a capire questo ideale è l’immagine della vita di coppia. Un uomo e una donna che si amano, si cercano, si parlano amorosamente, condividono i momenti di gioia e di tristezza, felici di stare insieme, di progettare e di trascorrere la propria vita con l’amato. L’ambiente privilegiato per vivere questo ideale è costituito dalla preghiera, solitudine, silenzio, raccoglimento. Per quanto riguarda ciò che facciamo… Beh, si cerca di collaborare attivamente e responsabilmente nell’apostolato dell’Ordine a tutti i livelli:

Negli istituti di spiritualità;
Nelle case di preghiera e case di ritiro;
Nelle missioni;
Nella creazione di gruppi di preghiera
In tutta la serie di iniziative apostoliche (catechesi, scuola, direzione spirituale…)

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