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9 Maggio 2022 giorno intero
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9 MAGGIO

Sant’Isaia, Profeta

9 maggio 1594

Muore, alle ore 5 del mattino, nel Collegio di Alcalá de Henares in Spagna, Nicolò di Gesù Maria, discendente della Famiglia Doria di Genova. Giunto in Spagna nel 1570, a 31 anni, si unisce ai numerosi genovesi che davano la caccia all’oro che giungeva dalle Americhe. Valente finanziere, benemerito per questo presso le finanze di Filippo II. Stabilitosi a Siviglia, dopo tre anni, attratto dagli ideali religiosi, distribuisce 48.000 scudi per opere benefiche e decide di darsi alla vita ecclesiastica. Desideroso di una vita più austera, prima si dà alla teologia scolastica, poi alla morale. Divenuto sacerdote (1576) si distingue per le discipline canoniche. Entrò nel Convento di Los Remedios degli Scalzi a Siviglia e vi professò e subito dopo è eletto vicario della Comunità (1578). L’anno successivo la Comunità di Pastrana lo sceglie come priore. Teresa di Gesù manifesta la sua compiacenza a Maria di San Giuseppe: «Nicolò è qui ad Avila. È stato eletto priore di Pastrana. Mi ha fatto molto piacere la sua visita e ho ringraziato il Signore di aver chiamato al nostro Ordine un uomo di tanto merito e virtù…» (Lt. 24 giugno 1579). Riuscì a impiantare la Riforma oltre i confini della Penisola Iberica. Fondò il Convento di Sant’Anna di Genova (1584) e il Monastero de Carmelitane Scalze (1590), i primi d’Italia. Succeduto a Jerónimo Gracián nella guida della Riforma Teresiana (1585). Inviò in Italia per l’espansione dell’Ordine Ferdinando di Santa Maria (1558-1631), Giovanni di Gesù Maria (1564-1615) e Pietro della Madre di Dio (1565-1608). Sotto la guida di Nicolò di Gesù l’Ordine nel 1593 ottenne a Cremona, la completa separazione giuridica dai Calzati, e divenne il primo Vicario Generale. Istituì una sorta di governo che divise gli animi: la Consulta, una nuova forma di governo che trasferiva l’autorità personale del Provinciale ai suoi consiglieri o Definitori con voto deliberativo, tra i quali egli sarebbe stato come un «primus inter pares». Il governo da monarchico diventa aristocratico come quello della repubblica di Venezia o Genova. Costò l’espulsione dall’Ordine a Jerónimo Gracián e tante umiliazione a Giovanni della Croce, ad Anna di Gesù (Lobera) e a Maria di San José (Salazar) per la loro aperta opposizione alla sua linea di governo. Jerónimo Gracián che aveva dato l’abito a Nicolò di Gesù Maria scrive: «Era di ingegno acutissimo e dei più esperti che ci potessero essere in quei tempi in conoscenza di cambi e ricambi ed altri contratti di mercanti, specialmente genovesi, e studiandolo molto bene con zelo, la molta orazione e lo spirito che aveva, fu il principale che diede luce al re Filippo II per un decreto che si fece, col quale si salvò la Spagna da un frangente, che se egli non avesse rimediato al danno, il re non avrebbe potuto pagare i debiti che andavano crescendo. Questa sola opera bastava per poterlo canonizzare per santo, e a questo riguardo il re gli avrebbe concesso qualsiasi vescovado e arcivescovado di Spagna che egli avesse voluto ricevere».

9 maggio 1625

A Blois in Francia fondazione del Monastero delle nostre monache sotto il titolo di Nostra Signora dell’Assunzione. La fondazione del Carmelo di Blois la si deve alla tenacia e alla generosità di Anna Bardoux de la Verdin, vedova de Villepecque (futura carmelitana a Parigi Rue-Chapon col nome di Anna di Gesù) e di sua sorella Maria Bardoux de Doré, entrambi native della città. Le trattative per la fondazione durarono quattro anni. La fondatrice fu Margherita di Gesù (des Rousseaux), professa del Monastero di Parigi e fondatrice di Compiègne; Margherita dell’Incarnazione (Gallee); più Caterina di San Giuseppe (Gagot) e Anna di Gesù (Villepecque). Ad esse si aggiunsero Maddalena di Gesù (Emery) dell’Incarnazione di Parigi; e dal Monastero di Dieppe Margherita di Gesù (Guitebeuf) con la novizia conversa Margherita della Trinità (Vaudelle). Quando scoppiò la Rivoluzione Francese la Comunità era composta di 23 monache e due converse, il 2 ottobre 1792, la comunità fu dispersa e il Monastero soppresso.

9 maggio 1626

Nel Convento di Santa Maria del Monte Carmelo in Loano, Città della Provincia di Genova celebrazione dell’ottavo Capitolo Generale della Congregazione d’Italia, i Padri Gremiali erigono la Provincia Napoletana sotto il titolo della Madre di Dio comprendente tutto il Regno delle due Sicilie, composta da 8 Conventi e 8 Monasteri. Suo primo Provinciale è Ferdinando di Santa Maria (Martínez).

9 maggio 1647

Ad Arbois, cittadina della Borgogna, in Francia fondazione del Monastero delle nostre monache sotto il titolo di Nostra Signora Liberatrice e di San Giuseppe. Arbois era cittadina di poco importanza e fortemente colpita dalle guerre. Gli abitanti avevano fatto voto di costruire una cappella a Nostra Signora Liberatrice se avesse risparmiato il paese dal fuoco e dal saccheggio. Si chiese poi ai magistrati municipali di mutare il voto con la costruzione di un Carmelo, la proposta fu accolta a condizione che la chiesa del Monastero fosse dedicata a Nostra Signora Liberatrice. Nel Carmelo di Salins vi era un’immagine della Vergine Dolorosa che piangeva, e nonostante le penitenze e le investigazioni della Comunità, non si sapeva il perché. Un monaco di San Bernardo profetizzò alla priora Agnese del SS. Sacramento, che se si fosse fondato un Carmelo in Arbois, la vergine avrebbe cessato di piangere, come successe effettivamente. Le fondatrici provenivano dal Monastero di Salins ed erano: Agnese del SS. Sacramento, Teresa di Gesù, Giovanna dello Spirito Santo, Angelica della Trinità, Maria Maddalena di Gesù e la novizia conversa Caterina della Passione. Il 10 gennaio 1791 le venti religiose della Comunità furono tradotte davanti al tribunale della Rivoluzione Francese e due giorni dopo venne chiuso il Monastero anche se le carmelitane poterono restare lì sino a che la legge del 17 agosto del 1792 le obbligò ad abbandonare il Monastero, disperdendosi entro il 13 settembre del medesimo anno. Due carmelitane si rifugiarono una nel Monastero di Moncalieri e l’altra in quello di Torino in Italia.

9 maggio 1694

A Crema fondazione del Convento dei nostri padri sotto il titolo di Santa Maria della Croce. Dopo tante e penose traversie, la Provincia Veneta prende ufficialmente in mano la cura dell’annesso Santuario di Santa Maria della Croce. Già fondato nel 1684 entrano i possesso del Convento-Santuario offerto loro dal Principe Cremona l’8 aprile 1675, ma l’autorizzazione della Sede Apostolica l’ebbero solo nel 1694. Dovettero abbandonare tutto, in seguito al decreto di soppressione degli Ordini Religiosi nel 1806, e il Convento venne venduto e rivenduto più volte e poi variamente adibito ed adattato fino ad oggi.

9 maggio 1695

A Ivrea città del Piemonte fondazione del Convento dei nostri padri sotto il titolo di San Giuseppe. Il Convento era costruito sopra un monte fuori dalla città chiamato Altagna. Fondatore Mons. Giacinto Truchi, vescovo della città.

9 maggio 1849

A Parigi, in Francia, nel Monastero di Santa Teresa (il IV Carmelo del 1663, più conosciuto con i nomi delle vie in cui fu trasferito successivamente Rue de Bouloy, Rue de Grenelle, Rue Vaugirard), muore la Serva di Dio Teresa Camilla di Gesù Bambino (Soyecourt 1757-1849), di nobile famiglia e ricca, professa di questo Monastero nel 1785 quando era in Rue de Grenelle; eroina per la fedeltà alla sua vocazione durante la Rivoluzione Francese e alla Santa Sede durante la prigionia di Pio VII a Fontainebleau; visse gran parte della sua vita sotto gli orrori della Rivoluzione; espulsa dal Monastero assieme alle altre consorelle, il 14 settembre 1792, si dispersero in piccoli gruppi per la città. Tornata in famiglia, assisteva i sacerdoti perseguitati e li aiutava clandestinamente nel loro ministero. Dopo la Rivoluzione (1795) impiegò la fortuna dei suoi ricchi genitori per riedificare il suo Carmelo distrutto. Raggruppò le monache disperse in una modesta casa di Rue Saint-Jacques. Eletta priora, ben presto, venne considerata l’anima della restaurazione del Carmelo femminile in Francia. Nel 1797 trasferì la comunità nel Convento che fu dei Padri in Rue de Vaugirard, salvandolo dalla distruzione. Accolse le monache disperse dei Carmeli di Arbois, Trévoux, Parigi Rue-Chapon, Pontoise e Saint-Denis. Soffrì l’arresto, la prigione e l’esilio (1811-1813), anche sotto Napoleone, perché aiutava e ospitava quei cardinali che non avevano voluto assistere al suo matrimonio. Per due volte venne accolta da Pio VII, prigioniero di Napoleone, che la proclamò «Madre dei tribolati». Trasferì nuovamente il Monastero in altra sede nel 1845; restaurò il Carmelo di Compiègne (1834) e trovò monache per i Carmeli di Pontoise e Amiens. I suoi resti riposano nella cripta dei Carmelitani di Via Vaugirard, ora Istituto Cattolico di Parigi. Il suo Processo di beatificazione è in corso a Roma. Sono pure state pubblicate varie opere su di lei.

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