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2 Luglio 2018 giorno intero
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2 LUGLIO

Santi Liberato, Bonifacio, Servio, Rustico, Rogato, Settimo e Massimo Martiri

2 luglio 1608

A Palencia in Spagna nel Monastero di San Giuseppe di Nostra Signora della Strada, muore Caterina di Tolosa, aveva 70 anni di età, 22 dei quali passati al Carmelo. Di questa «santa vedova, Caterina di Tolosa, nativa della Vizcaya» parla Teresa di Gesù nel Libro delle Fondazioni (31). Rimasta vedova ancor giovane del ricco commerciante Sebastiano Muncháraz, conduceva una vita ritirata e santa, che pareva volesse rifarsi del desiderio insoddisfatto, avuto sin da fanciulla, di consacrarsi a Dio. Vari suoi figli entreranno al Carmelo: due nel Monastero di Valladolid Caterina dell’Assunzione e Casilda di Sant’Angelo e professarono il 22 agosto 1579. Altre due in quello di Palencia con il nome di Maria di San Giuseppe e Isabella della Trinità e professarono il 22 aprile 1582. Una morì poco prima di prendere l’abito. La più piccola, di nome Elena, entrò a Burgos e professò il 25 giugno 1582 col nome di Elena di Gesù. Suo figlio entrò nel Convento di Pastrana e professò col nome di Sebastiano di Gesù il 13 gennaio 1587; fu Provinciale e Definitore della Vecchia Castiglia, morì ad Avila nel 1609. Il figlio Lesmes professò col nome di Giovanni Crisostomo e morì a Valladolid il nel 1609. Infine Caterina di Tolosa entrò nel Carmelo di Palencia professando il 13 marzo 1588 col nome di Caterina dello Spirito Santo. Una famiglia per il Carmelo!

2 luglio 1618

Nella città Poznan, capitale della Posnania, in Polonia fondazione del Convento dei nostri padri sotto il titolo di San Giuseppe.

2 luglio 1625

A Sens, nella Borgogna, in Francia fondazione del Monastero delle nostre monache sotto il titolo della Visitazione. La fondazione la si deve all’Arcivescovo della città, Mons. Ottavio de Bellegarde, che desiderava avere un Carmelo accanto alla Cattedrale e al suo palazzo episcopale. Essendo amico personale di Pietro de Bérulle e di Madame Acarie (Beata Maria dell’Incarnazione), gli fu facile ottenere ciò che desiderava. Fu incaricata della fondazione Margherita del SS. Sacramento (Acarie) figlia di Madame Acarie, expriora di Tours e da poco priora del Monastero di Parigi Rue-Chapon. Trovò come priora del nuovo Carmelo Isabella della Madre di Dio (Fumée) professa di Tours e come sotto priora Caterina della Madre di Dio, di Parigi Rue-Chapon; più cinque professe di Rouen: Maria degli Angeli (Baudoin), Francesca della Trinità (Deschennes), Antonietta di Gesù (Mallet de Bouctot), Maria di San Giuseppe (Vaultier) e la conversa Maria dell’Assunzione (Chouquet) con Giovanna di San Dionisio, conversa e professa dell’Incarnazione di Parigi. La Rivoluzione Francese espulse le monache (circa venti) dal loro Monastero il 1° ottobre 1792. Disperse in piccoli gruppi, lavorarono duramente per poter sopravvivere. Ritornate a prendere possesso del loro Monastero (23 settembre 1823), in esso entrò Maria dell’Incarnazione meglio conosciuta come «Madame Philippe», ultima sopravvissuta della comunità di Compiègne martirizzata il 17 luglio 1794 e che era sfuggita alla ghigliottina. Visse in questo Carmelo fino alla sua morte avvenuta nel 1836.

2 luglio 1641

Nella città di Pontoise in Francia, nel Monastero di San Giuseppe muore Maria del SS. Sacramento. Ancora bambina, amava costruire piccoli romitori; aveva progettato con le sue piccole compagne di collegio una “missione popolare” e a questo scopo aveva effettuato una raccolta di oggetti di devozione. Ancora giovinetta entrò nell’abbazia di Saint-Étienne per rimanere fedele ad una promessa fatta alcuni anni prima all’Abbadessa: ma ben presto si trovò pentita, in quanto si sentiva interiormente chiamata al Carmelo. Allora la stessa abbadessa la invitò a contattare madame Acarie, che proprio in quel periodo stava per prendere l’abito del Carmelo. Felice di trovarsi finalmente al suo posto, la giovane progredì nella virtù in modo straordinario; fu favorita da grazie mistiche e in più occasioni rivelò spirito profetico. Legatissima in vita alla Beata Maria dell’Incarnazione, continuò a goderne l’amicizia anche dopo la sua morte e ne ricevette preziosi consigli spirituali nel corso di svariate apparizioni. Delicata di salute fin dalla tenera età, morì all’età di 42 anni, dopo un decennio di molteplici sofferenze fisiche.

2 luglio 1648

A Pamiers, Pirenei meridionali, in Francia fondazione del Monastero delle nostre monache sotto il titolo di Gesù Salvatore e di San Giuseppe. Mons. de Caulet, dopo essere stato nominato Vescovo di Pamiers (1644) desiderava molto avere un Carmelo nella sua diocesi. Molto amico del Monastero dell’Incarnazione di Parigi, pensò di realizzare la fondazione con Maria della Trinità (Sevin) professa di questo Monastero e priora di Auch. Avute le autorizzazioni necessarie dal Re Luigi XIV, le fondatrici condotte da Maria della Trinità provenivano dal Monastero di Auch ed erano: Maria dell’Incarnazione (Duchi di Gaspart), professa a Toulouse; Anna di Gesù e Margherita di Gesù Cristo (Mauleón) entrambe professe di Auch; Teresa dei Santi, professa di Montauban; più le novizie Filippa di Gesù e Isabella di Gesù Cristo che provenivano da Toulouse. Dopo aver stabilita la fondazione e nominata priora Maria dell’Incarnazione, Maria della Trinità ritornò a Auch. La Rivoluzione Francese espulse dal loro convento le ventisei carmelitane che componevano la comunità il 15 ottobre 1792. Varie monache ritornarono presso le loro famiglie, altre si riunirono in piccoli gruppi in città, altre emigrarono e due vennero imprigionate.

2 luglio 1900

Presso il Monastero della Visitazione di Caen, in Francia, la Serva di Dio Suor Francesca Teresa (Marie-Léonie Martin) emette la Professione religiosa perpetua nella mani del Canonico Ruel. Assiste alla cerimonia solo il Cognato di Léonie il Dotto Francis La Néel, essendo tutti gli altri familiari più stretti ammalati. Scrisse le sue impressioni a Lisieux in Monastero dirà “Léonie era come trasfigurata, era veramente belle, mi è parso che lo Spirito Santo riposasse su di lei”.rridente, cercò di vivere il motto programma: «Amare, patire, tacere: tutta qui è sintetizzata la mia vita».

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