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19 Maggio 2019 giorno intero
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19 MAGGIO

San Celestino V – Pietro di Morrone Eremita e Papa

19 maggio 1559

Nella Parrocchia di San Juan el Real di Vallupie in Calatayud, città spagnola del Regno di Aragona, Domenico Ruzola (Domenico di Gesù Maria) riceve il sacramento del battesimo da Diego Vadillo rettore della chiesa. Testimoni Martín de Moros e la moglie di Antonio Carnicero.

19 maggio 1573

Si inaugura a Granada in Andalusia, il Convento dei nostri padri sotto il titolo di Los santos Mártyres. Il promotore della fondazione è Luigi Hurtado de Mendoza, Conte di Tendilla, Alcande dell’Alhambra e Capitano Generale di Granada che agli inizi ospita nella sua casa Baldassarre di Gesù e due altri religiosi. Dopo aver superate diverse difficoltà gli Scalzi prendono possesso di un Convento situato presso la chiesa di San Gregorio Magno. Appena lasciato dai Calzati. Ma la scelta si rivela infelice e debbono lasciarlo. Interviene ancora il Conte di Tendilla che offre chiesa e convento sulla collina dell’Alhambra. Come chiesa possono utilizzare la piccola cappella costruita da Isabella la Cattolica a ricordo dei cristiani ivi martirizzati. Ma la situazione non migliore e la vita non è possibile. Nel momento peggiore di crisi passa Jerónimo Gracián e decide di sopprimere la fondazione. Mentre fanno i bagagli ricevono la visita del Conte di Tendilla che di nuovo salva la fondazione e offrendo i mezzi necessari per trasformare l’insalubrità del posto. Giovanni della Croce vi giungerà proveniente da Baeza e vi trascorrerà sei anni intensi in cui il convento raggiunge un grande splendore. Viene eletto priore di Granada a metà del 1581. Il Capitolo di Almodóvar del campo nel maggio del 1583 lo nomina priore per seconda volta; al Capitolo di Lisbona nel maggio del 1585 terminando il suo priorato lo elegge secondo Definitore; il Capitolo celebrato a Pastrana nell’ottobre 1585 lo nomina vicario Provinciale di Andalusia; nel Capitolo di Valladolid nell’aprile del 1587 al termine dell’ufficio di vicario Provinciale lo elegge per la terza volta priora di Granada. Educatore spirituale della comunità, responsabile ed operaio alla stesso tempo nella costruzione dell’edificio e nell’orto, confessore e direttore spirituale delle Carmelitane Scalze, e di tutti coloro che si rivolgono a lui, benefattore dei poveri, infermiere… «Nessun convento godette tanto dell’esempio, della dottrina e del governo di Giovanni della Croce come Los Mártyres di Granada» (Silverio di Santa Teresa).

19 maggio 1905

Arimany Alfonso Ferrer nacque a Balaguer (Lleida) in Spagna il 19 maggio 1905. Fu fu battezzato e cresimato il 25 novembre 1908. Era il più giovane di quindici fratelli. Nel 1916 entrò nel Seminario Minore dei Carmelitani Scalzi a Barcellona. Nel mese di agosto 1920 è entrato nel noviziato col nome di Fra Alfonso del Sacro Cuore di Maria, professò il 28 agosto 1921. Ha studiato filosofia e teologia a Badalona e a Barcellona. Il 10 ottobre 1926 fi inviato sul Monte Carmelo (Terra Santa) per partecipare alle missioni estere e 15 aprile 1928 ricevette l’ordinazione sacerdotale dal Patriarca di Gerusalemme. Tornando alla sua Provincia nel 1929, ha insegnato nel Seminario Minore di Palafrugell e nel 1933 il Consiglio Provinciale lo nominò priore di Badalona e insegnante nello studentato, ufficio che esercitò fino al 1936, quando il 20 luglio, si rifugiò con un altro sacerdote in una torre del quartiere Bonanova di Barcellona per sfuggire ai rastrellamenti. Il 23 settembre 1936 P. Alfonso è arrestato in una locanda chiamata Portal del Angel, in compagnia di due Fratelli Maristi e Scolopi. Vennero subito portati in Plaza della Sagrada Familia, dove il Comitato aveva il suo quartier generale. Riconosciuta la loro condizione di religiosi, furono posti nelle celle dei condannati a morte. Il giorno successivo, 24 settembre prelevato insieme ad altri sei detenuti furono martirizzati in luogo sconosciuto. Aveva 31 anni. Fu Beatificato a Roma il 28 ottobre 2007 Insieme della Martiri 497 religiosa persecuzione spagnola.

19 maggio 1940

Beatificazione della Beata Gioacchina de Vedruna in San Pietro a Roma Sua Santità Pio XII la iscrive solennemente nell’Albo dei Beati.

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