7 OTTOBRE
Beata Vergine Maria del Rosario
Memoria
dal Martirologio Romano
La memoria della Beata Maria Vergine del Rosario, nel giorno in cui con la recita del rosario o corona mariana, si invoca l’aiuto della Santa madre di Dio mentre siamo intenti alla meditazione dei misteri di Cristo sotto la guida di Maria, la quale fu associata in modo tutto speciale all’incarnazione, alla passione e alla gloria della risurrezione del Figlio di Dio.
7 ottobre 1452
Le donne aggregate all’Ordine, anche quelle che pronunciavano voti, vivevano in case private. L’Ordine non aveva ancora Monasteri di monache, né si era preoccupato di acquisirne. I Carmelitani avevano ottenuto l’esenzione dalla cura delle monache nel 1261. Ora tuttavia era maturo il momento per l’Ordine di acquisire una comunità religiosa che condividesse la vita del Carmelo nella sua pienezza. Nel Beato Giovanni Soreth il Carmelo trovò un Priore Generale interessato alla realizzazione del progetto: le sorelle dovevano svolgere un ruolo importante nel suo piano di rinnovamento dell’Ordine. Il 10 maggio 1452 Soreth aveva ricevuto nell’Ordine le beghine di Ten Elsen della Provincia di Geldern, presso Mörs, in Olanda. Tre mesi più tardi, durante la visita alla Provincia Toscana, gli si presentò un caso simile a Firenze. Nella festa dell’Assunta del 1450 parecchie donne erano state rivestite del bianco manto dell’Ordine in quella città; continuavano a vivere a casa loro, ma presto formarono una comunità. Era venuto il tempo di regolarizzare la situazione delle donne che seguivano la regola del Carmelo. Riunite insieme in comunità, venivano a creare dei problemi canonici, non ultimo dei quali quello delle decime e degli altri diritti parrocchiali, che non si ponevano invece finché se ne vivevano privatamente. In ogni caso nel 1542 i frati di Firenze decisero che per le donne che avevano ricevuto il manto occorreva l’approvazione pontificia. Il papa Nicolò V con la Bolla Cum Nulla indirizzata al «Reverendissimo Signor Generale dell’Ordine di Santa Maria dei Carmelitani in Roma», Giovanni Soreth e ai Provinciali dell’Ordine concesse di accettare l’ammissione e la protezione delle pie vergini, vedove, beghine e mantellate che vivono singolarmente e in gruppi o che in futuro si fossero presentate con l’abito, di essere accolte nell’Ordine. La Bolla Cum Nulla che concede l’autorizzazione pontificia di ricevere donne nell’Ordine Carmelitano può essere perciò considerata come l’inizio delle comunità Monastiche femminili regolari. Da Firenze inizia l’espansione dei primi Monasteri femminili in altre città dell’Italia settentrionale. A Parma risulta nel 1465 un «consortium di donne fondato presso la chiesa di Santa Maria del Carmelo». Sempre a Parma entrò nell’Ordine la Beata Arcangela Girlani. Era entrata prima in un Monastero di Trino suo paese natale, ma si trasferì poi nel Monastero dell’Ordine in Parma. Mantova viene dotato di un Monastero carmelitano nel 1492. La nuova fondazione fu dedicata a Santa Maria del Paradiso, e la comunità fu reclutata da Parma, con la Beata Arcangela come priora. Un’altra Beata è legata alla fondazione del Monastero di Reggio Emilia; La Beata Giovanna Scopelli che fondò, 1493, con una vedova e le sue figlie il Monastero di Santa Maria del Popolo. Eleonora d’Aragona, Duchessa di Ferrara, condusse dal Monastero di Reggio Emilia, suor Dorotea e sette compagne a rilevare il Monastero di San Gabriele in Ferrara e le mise sotto la direzione dei frati del Convento di San Paolo della Congregazione Mantovana. La Bolla Cum Nulla non segna solo la nascita dei monasteri claustrali femminili, ma concede ai Carmelitani la facoltà di avere un Terz’Ordine (Ordine Secolare) per questo essa segna anche la loro nascita. Esiste oltre a questa Bolla un altro documento che in modo ancor più chiaro concede ai Carmelitani tale facoltà ed è la Bolla Dum attenta di Sisto IV, promulgata il 28 novembre 1476.
7 ottobre 1580
In data odierna la Censura ecclesiastica approva la stampa di Cammino di Perfezione composta da Teresa di Gesù in duplice copia fra gli anni 1562-1567. La prima edizione del medesimo si ebbe nel 1583 a cura di Don Teutonio di Braganza, Arcivescovo di Evora, grande amico della nostra Madre.
7 ottobre 1751
Nel Monastero di Santa Teresa di Gesù in Parigi Francia vestizione religiosa della Contessa de Rupelmonde vedova e Dama della Regina Maria Teresa, col nome di Taide della Misericordia, all’età di 33 anni. Ella aveva perduto un figlio di quattro anni, sei anni prima, il marito un mese dopo e, poco tempo dopo, anche il padre. Era entrata al Carmelo nel 1750. Al Rito assistono la Regina, la Regina Madre Anna di Austria e il piccolo Delfino. La Principessa Luisa di Francia (futura Teresa di Sant’Agostino) che assistette con sua madre la Regina Maria Leczinska, confessa nel diario che questo fatto ebbe grande ripercussione in lei. Tutti erano convinti che la Contessa non avrebbe retto alle rigorose esigenze del Carmelo. Dopo la cerimonia e prima di uscire di Chiesa, Luisa di Francia prese la risoluzione, giovane com’era, di chiedere tutti i giorni a Dio i mezzi per rompere i legami che la trattenevano nel mondo, per diventare, se non proprio una carmelitana, almeno una religiosa in un Istituto non rilassato. Invece entrerà proprio al Carmelo.
7 ottobre 1850
Nel Convento di Broussey presso Bordeaux in Francia, inginocchiato ai piedi dell’altare di Santa Teresa, Agostino Maria del SS. Sacramento emette la Professione religiosa ed è inviato presso il Convento di Agen per continuare la sua formazione sacerdotale.
7 ottobre 1949
A Cascine Vica in Provincia di Torino, nel Monastero delle Carmelitane Scalze, la Venerabile Maria degli Angeli (Giuseppina Operti) entra nella vita. Il 4 ottobre aveva riceve il S. Viatico, in forma privata, mentre il 6 ottobre le viene amministrato il Sacramento dell’Unzione degli Infermi dal cappellano del monastero, don Luigi Marella, alla presenza della comunità. «È l’estrema agonia.… Si prega incessantemente. Ad un tratto, ripreso il colorito e la fisionomia consueta, abbassa la testa sul petto e gli occhi restano fissi al piccolo Crocifisso posato sulle lenzuola. Ancora due deboli respiri e poi… tutto è finito. Ella è tornata a Dio». Erano le ore 15.00. Le spoglie mortali vengono tumulate (10 ottobre), nel vicino cimitero di Rivoli (Torino), nella tomba di famiglia delle Carmelitane Scalze.